La fonte termale “Arsenicale-Mangano-Ferrosa”
di Vanzone con San Carlo, in Valle Anzasca.
La storica bottiglia
L'Acqua Vanzonis è caratterizzata da forte acidità, con valori di PH compresi tra 2.4 e 2.5, ed è indicata in numerose patologie.
Ingresso della miniera
La miniera già conosciuta e coltivata dai Romani, a oltre 200 metri di profondità ospita la sorgente dell'Acqua Vanzonis con caratteristiche idro chimiche differenziate, alcune delle quali presentano una forte acidità e una elevata mineralizzazione, con presenza di arsenico, ferro e numerosi altri metalli .
Interno della miniera. Vieni a raggiungerla
Partenza da Pianezza, passando dall'Oratorio della Madonna del Ronco,
per arrivare all'alpe Cingora, una bella balconata sulla valle Anzasca.
Da qui si percorre il vecchio sentiero dei minatori calaschesi che da
Barzona andavano al lavoro in miniera. A circa 15 minuti, in salita, dall'imbocco si vedono i ruderi degli edifici che erano dormitori e mensa degli operai.
la linea Acqua Vanzonis
L'Acqua Vanzonis è ideale nel trattamento di numerose patologie quali quelle tiroidee (distiroidismi), ematiche e degli organi emopoietici (anemie), del sistema nervoso (nevrosi e nevrastenie), ginecologiche (flogosi, dismenorree, ecc.), otorinolaringoiatrichedell'apparato locomotore (osteoartrosi, artropatie post-traumatiche, esiti di fratture) e, infine, grazie anche ai fanghi termali che dall'acqua derivano, dermatologiche (dermopatie fisiche, chimiche e dismetaboliche, dermatosi, eczemi, atopie, acne, psoriasi, licheni , rosacea, ecc.).
Casa Vanzonis
Costruito nel 1933, l'edificio ospitò inizialmente un ambulatorio medico e in seguito divenne scuola elementare. Nel 2006 la casa è stata ristrutturata e attrezzata per immagazzinare, attraverso un'importante opera di canalizzazione, l'acqua che giunge dalla miniera sovrastante. Oggi Casa Vanzonis è sede di un percorso espositivo in costante evoluzione riguardante il passato, il presente e il futuro dell'Acqua Vanzonis e delle Miniere dei Cani. Propone visite guidate tematiche, un info-point turistico, una sala lettura e relax, una sala dove si svolgono periodici incontri o conferenze, un corner bevande , la piccola Biblioteca dell'Acqua e un bookshop. Un tour guidato consente di provare l'acqua pura, diluita o gelificata, sulla propria pelle.
La fonte termale “Arsenicale-Mangano-Ferrosa”
di Vanzone con San Carlo, in Valle Anzasca.
L'acqua arsenicale ferruginosa della Fonte dei Cani ha origine presso le antiche miniere aurifere omonime, a 1450 mt. slm, in Valle Rossa, collocata a circa due ore di cammino a nord della frazione di San Carlo, nel Comune di Vanzone con San Carlo, Valle Anzasca.
Dalle miniere sgorgano numerose sorgenti, con caratteristiche idrochimiche differenziate, alcune delle quali presentano una forte acidità e una elevata mineralizzazione, con presenza di arsenico, ferro e numerosi altri metalli.
Queste acque confluiscono in un unico rio, il Crotto Rosso, il cui greto è coperto da una patina ocracea per la deposizione degli ossidi idrati di alcuni dei metalli in soluzione, in particolare ferro. Un dato rilevante sono le conclusioni delle recenti analisi dell'Università di Pavia (2005), che hanno evidenziato nell'acqua ben 61 elementi metallici: le fonti veramente di Vanzone con San Carlo sono probabilmente le più ricche di minerali al mondo, un primato assoluto .I geologi hanno affermato che, per arricchirsi di così tanti minerali, l'acqua resterebbe a contatto con le rocce della montagna per un periodo compreso tra i 150 ei 200 anni.
Croppi e Strologo (1803) indicano in Giovanni Albasini lo scopritore dell'acqua. Nel 1905 che un valente chimico ossolano il Prof. Girolamo Daccomo della Regia Università di Modena, attestò l'indiscutibile utilità terapeutica delle acque arsenico-mangano-ferrose delle Miniere dei Cani. Per interesse del medico condotto di Vanzone, dr. Attilio Bianchi, il 20 dicembre 1906, nacque la “Società Anonima delle Sorgenti Minerali di Vanzone d'Ossola” anno dove l'acqua ricevette la medaglia di bronzo all'Esposizione di Milano.
L'acqua, imbottigliata in piccole bottiglie era utilizzata per curare a domicilio. Dopo Milano ecco, febbraio 1907, la Gran Coppa con Medaglia d'Oro Grand Prix all'Esposizione Internazionale di Igiene ed Alimentazione di Firenze. Altri riconoscimenti a Parigi Exposition Internationale d'Alimentation et d'HYgiène ed ancora Roma, Esposizione Internazionale del Lavoro.
Nel 1908 prese corpo l'idea di condurre a Stresa l'acqua arsenicale di Vanzone. L'acqua avrebbe dovuto essere condotta con una tubazione fino a Stresa, quasi di fronte all'Isola Bella, il punto più affascinante e più ammirato del Lago Maggiore. Progetto molto ambizioso e troppo costoso per essere realizzato. Il 6 marzo 1909 fu costituita a Milano, presso il notaio Guasti, la “ Società Miniere e Acque Arsenicali Ferruginose ”, nuovo tentativo di utilizzo delle acque sgorganti dalle miniere d'oro. Ma il grosso problema restava quello legato al trasporto dell'acqua in paese per mezzo di una teleferica. L'hôtel Regina - Nel giugno del 1914 Carlo Cantonetti, in accordo con la “ Società Miniere e Acque Arsenicali Ferruginose ” inizia la trasformazione del palazzo, già casa di Zaverio Calpini, in albergo, nasce così l'Hotel Regina di Vanzone. Sessanta posti letto dotati di tutti i moderni comfort a cui viene aggiunta un'installazione di bagni arsenicali con le potentissime ed oramai note sorgenti di Vanzone. Dalle note dell'epoca si legge: “ V'è pure il riparto bagni ad acqua arsenicale-mangano-ferruginosa superiore certo alle acque di tal genere di Levico e Roncegno… ”.
L'iniziativa prende piede. La “Società Miniere e Acque Arsenicali Ferruginose” progetta la costruzione di tubature di gres che daranno impulso all'attività e permetteranno poi la costruzione di nuovi alberghi e negozi.
Le oggettive difficoltà e la guerra spensero tutte le ambizioni termali fino al 1961 quando l'allora Consiglio della Valle Anzasca fonda la “ SpA Terme del Monte Rosa ”, avente come fine la valorizzazione delle sorgenti delle Miniere dei Cani. Nuovi studi idrogeologici, chimici e batteriologici vengono eseguiti e consentono nel 1962, la classificazione dell' ”Acqua Vanzonis” come “acqua arsenicale ferruginosa batteriologicamente pura”.
Nel 1980, la Comunità Montana della Valle Anzasca promuove il simposio “Miniere d'oro e le acque arsenico ferruginose della Valle Anzasca”. Nel 1983, il Comune di Vanzone con San Carlo, affida all'Istituto Studi Alpini Italiani di Domodossola una nuova prospezione, con il compito di rendere nuovamente accessibili le sorgenti della miniera abbandonata. Il “Ribasso compressori” viene nuovamente raggiunto. Le nuove ulteriori analisi chimiche evidenziano la costanza, negli anni, delle proprietà chimiche dell' “Acqua Vanzonis”.